lunedì 23 gennaio 2012

LA PASSIONE DI SCHIELE



Vive nelle figure di Schiele il silenzio, riflesso nello sguardo 
ed è un silenzio che parla, il silenzio di figure morbose, emaciate, 
denutrite, affamate nella psiche, dalla carne vitrea, in menti svuotate e che riflettono un'immagine distorta.
Dolore, sofferenza, tormenti di un'anima persa, sono distinguibili nell'angoscia silente dello sguardo e delle mani. 
Importanti, ossessive, le mani nodose nervose e contorte, le uniche parlanti.
Schiele affronta spesso il tema della masturbazione e coraggiosamente rompe l'ipocrisia, le false apparenze sociali, lasciando emergere in ogni sua opera l'animalità, l'istinto umano, la sensualità disperata, senza pudori, senza falsità, 
come unica espressione dell'io.
Amo Egon Schiele.



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