domenica 22 gennaio 2012

ONORIA...


Leggera la veste di seta d'Oriente
frusciava seguendo il suo passo.
Nastri color porpora 
raccoglievano i capelli, che come serpenti 
scivolavano lungo la schiena.
Preziosi monili, orecchini scelti
con cura illuminavano lo sguardo.
Profumo d'incenso nell'oscuro e segreto cammino.
Proveniente da Nicea il piatto decorato in cobalto, portava dolcetti di farina d'avena impastata piano, piano con latte e poi lentamente con uova. L'aggiunta di mandorle, la dolcezza del miele di arancio  
legato con pepe pestato sottile, 
pizzicavano la lingua ormai dolce.
Portava anche una brocca di elisir di vino all'aroma di bacche 
e fragole e rosa di bosco, per dissetare colui che sperava e che 
da tempo attendeva.


Attila, il terrore dei popoli,
uomo spietato,
fu fragile dinanzi all'amore.
Onoria, il pensiero leggero,
abbelliva il suo implacabile cuore.
Quella notte segreta, l'avrebbe raggiunta per donarle l'anello,
il pegno d'amore che per molto l'aveva seguito e protetto nelle 
lunghe battaglie.
Attila l'uomo di pietra, fu cuore ferito.



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