domenica 22 gennaio 2012

Un pensiero...



Non conosco i miei anni, 
conosco però il deserto che abito. 
Ci potrei lentamente morire senza destare sospetto, 
senza incrinare il silenzio, 
se non fosse per l'energia creativa 
che trabocca invasiva.


E'... come cavalli nervosi, 
recintati ed oppressi,
è scatto di nervi, 
forza vivace, scalpito.
L'ho chiusa, bloccata, 
costretta,  repressa... 
ma riaffiora, 
è nel mio sangue.
Vorrei tornare a indossare la mia veste nascosta, dimenticata in soffitta; 
se lo faccio è per me. Ritrovarmi è per me.


Mi seduco da sola, mi seduco con l'Arte.


Lascio che una luce artificiale mi tinga le labbra, mi rianimi i sensi atrofizzati, 
perchè la vestizione è lunga.


Gustav Klimt "L'attesa"
Klimt, pittore dell'emotività femminile, seppe, come solo un'artista sa fare, rappresentare gli umori delle donne, rovistare e cogliere il loro segreto, la passionalità, l'eros, 
la sensuale bellezza, ma soprattutto la loro seduzione.
La donna di Klimt è donna desiderata e desiderosa, sensuale emanatrice di passioni, di calore.
Ho scelto "L'attesa" come preludio, come attimo sublime, intreccio emozionante di aspettative. 
L'attesa può educare l'impulso, come preparazione perfetta e forse questo è il momento di forza interiore, di intima attrazione.
E... "il prima", il prima di iniziare, prima di agire, cambiare, ricominciare, 
creare è crogiolo di pensieri.
Klimt dipinge questa chimica. 


(Pensiero del 2007)





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