sabato 30 giugno 2012

2008 di luglio...



Troppo rumore, troppo frastuono dentro la mia testa.
Pensieri che si accavallano, si mischiano ad altri pensieri e si ammassano, si dilatano e moltiplicano.
Cerco Vermeer...
Guardo e mi distendo dentro i suoi raffinati silenzi,
dentro le meticolose movenze, nei particolari squisiti,
nell' elegante e controllata gestualità.




"La pesatrice di perle"
















"La lattaia"



E' nel mio ingorgo mentale,
piombano improvvise opere e maestri della storia dell'Arte. 
Così, attraversando in un viaggio solitario la Maremma estiva, salendo e scendendo tra campi di girasoli,  tra boschi di castagni e campi di erba medica,  nella mia testa ingolfata è emerso Vermeer. 


Vermeer...
a distanza di giorni ci ripenso.
Perchè Vermeer, perchè adesso.







Perché Vermeer insegna un percorso.
Guardo "La donna alla finestra mentre legge una lettera", quel silenzio senza tempo, l'aria ferma in attesa di un leggero movimento e la donna, concentrata in un solo gesto elegante.
Forse è questo che manca nel nostro tempo,
i gesti eleganti, senza fretta,  fatti bene perchè unici.
Movenze lente,
tempi pausati,
lasciare che la vita passi sopra,
fare una cosa sola,
ed esserci nel farla senza altro in testa.


"La pesatrice di perle" "la lattaia"
lentamente, perfettamente, il gesto rituale diventa sacro, raccolto, unico.



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